La preziosità del marmo e le sue tonalità tra blu e grigio si prestano alla elegante gioco di ventagli incrociati e trasversi. La struttura è composta da due elementi allacciati da una cintura che ripete lo stesso motivo delle scanalature, che, uguali si inseguono le une accanto e sopra alle altre. I due corpi sono affrontati e divaricati e il ritmo delle pieghe è l'invenzione formale che fa da protagonista.
Le linee del primo corpo si sviluppano in verticale con leggero aggetto e divergono da quelle del secondo corpo, spezzandosi al centro dove la fascia pieghettata le incontra. Si crea così un incastro di straordinaria efficacia e di notevole bellezza. La struttura di grandi dimensioni contraddice la leggerezza e l'assenza di spessore. E' una scultura privata del suo corpo fisico, del suo peso e il suo volume è così volatile da assomigliare a una carta giapponese a fisarmonica. Delle sue grandi sculture bifrontali questa è tra quelle più architettoniche, più vicina alla idea plastica della città frontale. "La città per uno scultore - scrive Consagra - è un'emozione plastica della vita, è una fantasia realizzabile e ambigua oltre l'opera d'arte".
Pietro Consagra, Bifrontale blu baia
Bifrontale blu baia
Scultura
XX Sec.
Astratto
Artista
Cronologia
1977 - 1990
Materia e tecnica
Granito pregiato del Brasile
Misure
cm 158 x 113 x 45
Compilatore
Augusta Monferini