Il quadro raffigura l’interno di un antico edificio adibito a stalla, che evoca quelli che il pittore poteva vedere a Roma e nella campagna laziale. Il grande arco che si apre sulla sinistra permette di scorgere il cielo segnato da nubi, un grosso albero e un lembo di campagna, delimitato da un rilievo collinare. Il centro della composizione è dominato da alcuni cavalli di diverso colore, che si nutrono del fieno. A sinistra compaiono due personaggi in conversazione: il ragazzo col cappello indica in lontananza, mentre lo stalliere si appresta a sistemare la sella del cavallo più scuro. Sulla destra della tela ci sono alcune capre e una figura in secondo piano.
Il dipinto è un tipico esempio della produzione tarda di Pieter van Bloemen. Sul finire del Seicento, infatti, il pittore fiammingo aggiornò ai modelli della pittura nordica alcuni temi che i cosiddetti bamboccianti praticavano a Roma da tempo: animali al pascolo o al guado, cavalieri alla stazione di posta o all’officina del maniscalco, soggetti che fino a quel momento erano di rado eseguiti a grandi dimensioni. Questi interessi dello Stendardo influenzarono anche la pittura del più noto fratello Jan Frans van Bloemen, che si era specializzato nel genere del paesaggio.
Pieter Van Bloemen , detto Stendardo, Cavalli e armenti in una stalla
Cavalli e armenti in una stalla
Dipinto
XVII Sec.
Figurativo
Artista
Cronologia
1690 circa
Materia e tecnica
Olio su tela
Misure
cm 48 x 65,2
Compilatore
Alessandro Zuccari