Una sfera armillare, resa con un groviglio di fili di rame è sostenuta, nel vuoto, da due filiformi tondini di ferro agganciati ad una lamina smaltata di nero a forma di falce di luna. E' una scultura gentile e 'leggera' che si iscrive nella serie delle opere ”spaziali-cosmiche-astronomiche” (come scrive Bruno Corà), che dagli anni Ottanta caratterizzano la sua produzione. In quest'opera si legge l'eleganza di un nuovo ed inedito immaginario fiabesco, in rapporto poetico con l'evento della nascita della figlia nel 1985. In questa fase, l'artista sembra ispirarsi alle energie cosmiche dei corpi celesti. Ha abbandonato l'elemento fisico, corporeo delle materie che ha caratterizzato i suoi anni iniziali, per elaborare ora immagini aeree che si librano nello spazio. Il cosmo, l'universo sono ora i temi a cui l'artista dedica tutta la sua attenzione e il suo linguaggio si modifica presentando opere asciutte e sintetiche dove il 'disegno' riesce ad imporsi sulla materia mostrando la sua forza e la sua energia. L'artista che aveva scritto di sé negli anni Settanta “amo esserci fisicamente nelle cose, poggiarci le mani, analizzarle e comprimerle, attraversarle, perché esistono. Per questo – ha scritto ancora - i materiali che uso sono vari, mi interessa vedere come reagiscono, come si piegano”. Ora mantenendo il suo interesse per la materia e gli intrecci delle forme ha modificato il suo rapporto con esse, osservandole “ in trasparenza “, assistendo “a come si muovono e variano nell'aria, nel sole e nella pioggia”.
Eliseo Mattiacci, Per Cornelia II
Per Cornelia II
Scultura
XX Sec.
Astratto
Artista
Cronologia
2000
Materia e tecnica
Ferro, rame e ottone
Misure
cm 262 x 135
Compilatore
Augusta Monferini