È stato uno dei più importanti pittori italiani del Settecento, capace di rinnovare la tradizione del paesaggio italiano con elementi che anticipano l’estetica e l’arte del Romanticismo.
Nato a Genova il 4 febbraio 1667, fu inizialmente allievo del padre Stefano, pittore, e seguì poi un mercante genovese che lo condusse tra il 1681 ed il 1682 a Milano; entrato nella bottega di Filippo Abbiati, Magnasco nella città lombarda si dedicò al genere del ritratto, rimanendo al tempo stesso colpito dalla contemporanea produzione di Marco Ricci.
Dal 1703 al 1711 si stabilì a Firenze, entrando stabilmente al servizio del granduca Gian Giacomo de’ Medici; nella città toscana fu particolarmente influenzato dallo studio delle tele e delle incisioni di Stefano della Bella, Jacques Callot, Salvator Rosa, Giuseppe Maria Crespi e Giovanni Domenico Ferretti, frequentatori prima di lui della corte medicea. Nel 1711 tornò a Milano per realizzare gli apparati effimeri per l’ingresso trionfale dell’imperatore Carlo VI; eseguì inoltre numerosi dipinti per il conte Colloredo, governatore austriaco della città. Nel 1735 fece definitivamente ritorno nella sua città natale, dove continuò a dipingere, eseguendo tra l’altro il celebre Trattenimento in un giardino di Albaro (Genova, Galleria di Palazzo Bianco). Sul finire della sua vita operò come figurista al servizio di Antonio Francesco Peruzzini e Clemente Spera; si spense il 12 marzo 1749.
Alessandro Magnasco
Alessandro Magnasco (Genova 1667 - Genova 1749)
XVIII Sec.
Compilatore
Alessandro Zuccari