Alberto Burri, Bianco nero

Bianco nero

Bianco nero

Il piccolo dipinto  ha una spazialità complessa, costituita da una zona a sinistra, governata dai bianchi, e una a destra, occupata da una pesante stesura di nero senz’ombre. Fra i due spazi – fra i quali sembra giocare un’ambiguità percettiva, che non consente di determinare quale dei due sia a noi più prossimo, e quale retroceda a fondo – s’insinua una tarsia di elementi d’una semplice architettura, scritti sull’ocra da un robusto, quasi grossolano segno nero.
Il dipinto, del 1951, immediatamente precedente dunque alla grande stagione dei ‘Sacchi’, è una ennesima testimonianza di quanto profondamente fosse radicata in Burri la formazione esperita sul tonalismo romano, su quel modo cioè di accordare su un unico timbro cromatico vari toni gemelli: qui, in particolare, presente nella distesa gamma dei bianchi, che scorrono verso un pallido giallo, fino all’ocra. Importante è anche, nel giovanile dipinto, una già accentuata propensione a insistere sulla matericità della stesura: qui rialzata fino a far grumosa e corrusca di luci la superficie. Ancora più notevole, infine, l’adesione incondizionata che a questa data Burri offre al geometrismo della pittura neo-concreta parigina, erede delle teorie propugnate da ‘Cercle et Carré’ negli anni Trenta: proprio nel ‘51 il pittore italiano ha tra l’altro partecipato alla mostra di “Arte astratta e concreta in Italia” alla Galleria Nazionale di Roma, dopo aver preso parte negli anni immediatamente precedenti a due edizioni del “Salon des Réalités Nouvelles” di Parigi, tempio del concretismo internazionale.

Artista

Alberto Burri

Cronologia

1951

Materia e tecnica

Olio e tecnica mista su tela

Misure

cm 53 x 46,5

Compilatore

Fabrizio D'Amico

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