Questa figura di anonimo pittore fiammingo dell’inizio del Cinquecento venne ricostruita da Max Friedländer nel 1915 in un suo articolo sull’arte manierista ad Anversa, derivandone il nome dall’opera che egli propose di attribuirgli, un’Adorazione dei Magi, all’epoca conservata a Kitzburg, nella collezione Freiherr von Groote (oggi a Frankfurt, Städel Museum). Attorno a questo dipinto vennero ricondotte numerose opere tutte di soggetto religioso, come ad esempio il Compianto su Cristo morto di Vienna (Akademie der bildenden Künste). Assieme allo Pseudo Bles, al Maestro dell’Adorazione dei Magi di Milano (Jan de Beer?), al Maestro dell’Adorazione di Anversa ed al Maestro del 1518, l’autore dell’Adorazione di Groote viene considerato ancora oggi come uno dei massimi rappresentanti della pittura anversese di primo Cinquecento, gravitante attorno alla locale gilda di S. Luca.
Sono noti numerosi dipinti riferibili alla bottega di quest’artista, segno della considerevole fortuna di cui godette la sua arte nei primi decenni del XVI secolo.
Maestro dell’Adorazione di Groote
Maestro dell’Adorazione di Groote
XVI Sec.