I dipinti seicenteschi conservati in Palazzo Koch e in altre sedi della Banca d’Italia costituiscono un insieme di notevole interesse e rappresentano diverse personalità e tendenze della pittura del XVII secolo. Una tela giovanile di Claude Vignon è un significativo esempio del caravaggismo, la prima corrente di portata europea sorta a Roma sui modelli del Merisi. Come dimostra l’opera del maestro francese, il rivoluzionario stile di Caravaggio fu in grado di attrarre l’attenzione di molti maestri d’oltralpe attivi nella città pontificia. Il Ritrovamento di Mosè di Salvator Rosa permette invece di apprezzare la fase matura di uno dei grandi protagonisti del Seicento italiano, contemporaneo alla produzione dei cosiddetti pittori bamboccianti. Questi ultimi costituivano un gruppo di artisti che si ispiravano e replicavano le scene di genere di Pieter van Laer, detto il Bamboccio. Fu lui, infatti, a importare in Italia la raffigurazione di immagini della vita quotidiana, tipica dell’arte fiamminga e olandese. Il grande seguito da lui riscosso è attestato da varie opere del romano Michelangelo Cerquozzi e del fiammingo Jan Miel.
Con l’Aci e Galatea di Giuseppe Diamantini ci si inoltra nella ripresa del classicismo bolognese dei Carracci, che fu predominante nella seconda metà del Seicento. La poetica retorica del Barocco è invece rappresentata da un quadro di Ciro Ferri, il più fedele allievo di Pietro da Cortona, e dai dipinti di Vincenzo Malò e Antonio Zanchi. Il confronto tra queste tele permette di comprendere la molteplicità dei linguaggi pittorici esistenti nei vari centri della penisola italiana nel medesimo periodo.
Il nucleo più significativo di opere possedute dalla Banca d’Italia riguarda la pittura di paesaggio. Le due tele di Jean Lemaire, artista strettamente legato alla corte dei Barberini, mostrano l’influsso dei dipinti eseguiti a Roma da Nicolas Poussin. Quelle di Viviano Codazzi interpretano un nuovo modo di comporre le prospettive architettoniche in contesti urbani reali, distinto dalle ricostruzioni archeologiche del maestro francese. I modelli di Poussin sono determinanti anche per la produzione di Gaspard Dughet e degli altri vedutisti di stampo classico. Tra questi figurano Jean François Millet e Crescenzio Onofri, celebri per i loro paesaggi costruiti ed equilibrati, che preparano il vedutismo arcadico del Settecento e trovano una loro espressione anche negli idilliaci temi pastorali del tedesco Rosa da Tivoli.
Due opere di Johannes Lingelbach, molto vicino alla pittura di genere dei bamboccianti, sono ambientate in paesaggi di fantasia, ma credibili e coerenti. Analogamente anche le vedute di Alessandro Salucci mostrano piccole immagini della vita quotidiana in vaste composizioni architettoniche che riproducono i monumenti della Roma antica e moderna.
Il Seicento
Il Seicento
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Veduta di Piazza Colonna
Van Huchtenburg mette in scena, nella suggestiva cornice romana di piazza Colonna, un mercato con una moltitudine di piccole figure colte in atteggiamenti più o meno popolareschi. Tale soggetto, che appartiene a un genere pittorico molto diffuso, è tuttavia il pretesto per raffigurare la piazza che circonda la gigantesca colonna, eretta nel secondo secolo per celebrare le imprese dell’imperatore Marco Aurelio.
Dipinto
XVII Sec.
Paesaggio
Pastore con animali
Il soggetto e le dimensioni della tela sono analoghi a quelli del suo pendant, in modo da costituirne l’armonico complemento. Lo dimostra l’identica intonazione cromatica e l’impianto delle due scene, che intende comporre due parti di una medesima veduta.
Dipinto
XVII Sec.
Figurativo
San Girolamo
Il dipinto si riferisce a un singolare episodio della vita di san Girolamo: secondo la tradizione, l’anziano dottore della Chiesa avrebbe ricevuto da un angelo l’annuncio della sua prossima morte. Diversamente dal Guercino e di altri artisti che raffigurarono tale soggetto, Zanchi non mostra il messaggero divino, ma solo la sua tromba, che spunta in alto.
Dipinto
XVII Sec.
Religioso
Prospettiva urbana con figure
La veduta di Codazzi, completamente di fantasia, presenta gruppi di figure all’interno di una piazza, circondata su due lati da possenti architetture. Sulla sinistra un arco, preceduto da colonne che sostengono un balcone, sembra immettere su una strada laterale.
Dipinto
XVII Sec.
Paesaggio
Pastore con animali
Gli animali sono i veri protagonisti delle opere di Philipp Peter Roos, anche perché sono spesso rappresentati con modalità vicine a quelle della ritrattistica. La parte superiore del dipinto è occupata da un cielo crepuscolare e da un rilievo montuoso, il cui colore si confonde con quello delle nubi.
Dipinto
XVII Sec.
Figurativo
Paesaggio della campagna romana
Il dipinto, databile agli ultimi anni del XVII secolo, raffigura un vasto paesaggio che idealmente ritrae la campagna romana. Sullo sfondo compaiono un borgo protetto da robuste torri e la sagoma di un monte ispirata a quella del Soratte, che domina la valle del Tevere a nord di Roma. Sulla destra, una maestosa quercia secolare inquadra l’immagine al modo di una quinta scenografica.
Dipinto
XVII Sec.
Paesaggio
Strage degli Innocenti
La vicenda della Strage degli Innocenti è solo un espediente, caro a Codazzi, per realizzare una scenografica composizione architettonica: infatti, le figure dell’episodio evangelico sembrano perdersi nella scena piuttosto che affollarla.
Dipinto
XVII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
Paesaggio con l’incontro tra i santi Antonio abate e Paolo primo eremita
La tela, di forma ovale, rappresenta uno dei più noti episodi della vita dei Padri del deserto: l’incontro tra i santi Antonio abate e Paolo di Tebe, noto come “primo eremita”. Tale soggetto ha offerto al pittore il pretesto per formulare un vasta ed intensa composizione paesaggistica.
Dipinto
XVII Sec.
Paesaggio
Paesaggio con Agar e l’angelo
Il soggetto del dipinto è tratto dal ventunesimo capitolo della Genesi, dove è narrata la vicenda della schiava di Abramo e del figlio Ismaele che si perdono nel deserto di Bersabea. Rimasti senz’acqua e senza cibo essi attendono la morte, ma un angelo appare ad Agar e le preannuncia una grande discendenza.
Dipinto
XVII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
Paesaggio con figure
Nel dipinto di forma ovale è rappresentato un soggetto sacro non facilmente identificabile. Probabilmente si tratta di un episodio desunto da fonti agiografiche, come nel Paesaggio con l’incontro tra i santi Antonio abate e Paolo primo eremita, che ne costituisce il pendant.
Dipinto
XVII Sec.
Paesaggio
Scena d’interno
Ambientata all’interno di una sorta di ufficio, da identificare probabilmente con una banca, la scena mostra vari gruppi di figure che parlano animatamente tra di loro. Si distinguono alcuni personaggi dalle capigliature e dagli abiti severamente scuri ed altri con vestiti dalle tonalità più sgargianti.
Dipinto
XVII Sec.
Figurativo
Incontro tra Salomone e la regina di Saba
La tela costituisce il pendant di Ester condotta al palazzo di Assuero e descrive un altro celebre episodio narrato nell’Antico Testamento. Mentre Salomone era intento alla costruzione del Tempio di Gerusalemme, la regina di Saba fu così affascinata dalla fama del re e della sua sapienza da intraprendere un lungo viaggio per fargli visita.
Dipinto
XVII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
Immacolata Concezione
La solenne figura della Vergine, in piedi su una falce di luna, indossa un manto azzurro e una tunica rossa ed è circondata da uno sfondo paradisiaco abitato da teste di cherubini. L’iconografia è quella tipica dell’Immacolata Concezione, che si diffuse già nel Cinquecento, molto prima che Pio IX proclamasse il dogma del concepimento di Maria senza il peccato originale.
Dipinto
XVII Sec.
Religioso
La raccolta delle lumache
Questo dipinto è un esempio eloquente dell’abilità di Cerquozzi nell’eseguire i soggetti naturalistici. La superficie della tela è quasi interamente occupata da una vite e da un albero di fico i cui rami frondosi e carichi di frutti si intrecciano tra loro.
Dipinto
XVII Sec.
Figurativo
Il grande albero
L’elemento principale del dipinto, come dichiara anche il titolo, è un albero di dimensioni monumentali, che si direbbe dalla forma delle foglie un leccio o una quercia. In primo piano, lungo una strada sterrata, sosta un cavallo bianco affiancato da un uomo seduto a terra.
Dipinto
XVII Sec.
Paesaggio
Giunone, Io ed Argo
Il dipinto illustra la vicenda di Argo. Il celebre mostro, dotato di cento occhi, fu incaricato da Giunone, raffigurata al centro, di vegliare sulla giovane Io, sedotta da Giove e trasformata in una bianca giovenca. In aiuto dell’amata Giove inviò Mercurio, il quale riuscì a far chiudere tutti gli occhi di Argo servendosi del suono del flauto.
Dipinto
XVII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
I quattro Padri della Chiesa latina
Sulla sinistra della tela un santo vescovo, probabilmente Ambrogio, è assorto nella lettura di un grosso volume; sul lato opposto, l’anziano Gerolamo sta scrivendo, avvolto solo in parte dal consueto mantello cardinalizio.
Dipinto
XVII Sec.
Religioso
Ritrovamento di Mosè
Il Ritrovamento di Mosè è un soggetto sul quale Rosa si è cimentato più volte: la versione dell’Institute of Art di Detroit, nonostante la somiglianza delle figure che raccolgono Mosè, si differenzia dalla nostra per il vasto paesaggio che domina la scena; più vicina per formato e per composizione è la tela di collezione privata americana.
Dipinto
XVII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
Ester condotta al palazzo di Assuero
Il dipinto, pensato come pendant dell’Incontro tra Salomone e la regina di Saba, rappresenta la conclusione della vicenda di Ester, narrata nell’omonimo libro dell’Antico Testamento. Il popolo ebraico era stato colpito da un editto di persecuzione emanato da Aman, perfido consigliere del re persiano Assuero.
Dipinto
XVII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
Paesaggio con pastori e armenti
La tela, attribuita alla mano di Crescenzio Onofri, è databile agli ultimi anni del Seicento. Nel sereno paesaggio, incorniciato da due quinte arboree e animato da piccole figure di personaggi e di animali, lo spazio è scandito in diversi piani.
Dipinto
XVII Sec.
Paesaggio
Il cortile di Palazzo Nardini a Roma
Il dipinto riproduce con estrema precisione il cortile del noto palazzo romano situato su via del Governo Vecchio. L’edificio, ben riconoscibile dal loggiato a pilastri ottagonali, venne edificato sotto il pontificato di Paolo II Barbo (1464-1471) per volontà del cardinale milanese Stefano Nardini, governatore della città di Roma.
Dipinto
XVII Sec.
Paesaggio