Ferruccio Ferrazzi (Roma 1891 – 1978) ha un esordio clamoroso nel 1907 quando, sedicenne, espone alla LXXVII Esposizione di Belle Arti un Autoritratto nel quale il colore era liberamente disteso a spatola. Nel 1910 è accolto nella Biennale di Venezia.
Dopo una fase segnata da indirette influenze del simbolismo böckliniano, la svolta della sua ricerca ha luogo con il viaggio a Parigi nel 1912. L’attenzione accordata alle soluzioni del rapporto tra luce e colore in Seurat, la vicinanza ai futuristi suggellata dall’amicizia con Marinetti, e lo sguardo rivolto a Cézanne, conducono Ferrazzi ad una serie di ricerche diversamente orientate, tutte segnate da intensa vivacità espressiva. Nel 1919, egli partecipa alla Grande Esposizione Nazionale Futurista di Milano. Instancabile ricercatore di nuove forme espressive, non condizionato dalle stesse sue scelte precedenti, Ferrazzi cerca ispirazione in Piero della Francesca tra il 1925 e il 1927. Successivamente aderisce al movimento “Novecento”, e s’impegna negli anni Trenta nel dibattito sulla pittura murale, nel quale è coinvolta l’intera generazione del “ritorno all’ordine”. Sino alle fasi ultime della sua lunga carriera Ferrazzi mantiene aperta la propria ricerca, che dagli anni Cinquanta in poi include anche la scultura.
Artista che ha talora sconcertato la critica per le diverse direzioni prese nel tempo d’una lunga vita attiva, Ferrazzi resta tuttavia uno dei casi più interessanti tra quelli che meritano una ripresa d’attenzione libera da pregiudizi.
Ferruccio Ferrazzi
Ferruccio Ferrazzi (Roma 1891 - Roma 1978)
XX Sec.
Compilatore
Antonio Del Guercio