Il dipinto, databile agli ultimi anni del XVII secolo, raffigura un vasto paesaggio che idealmente ritrae la campagna romana. Sullo sfondo compaiono un borgo protetto da robuste torri e la sagoma di un monte ispirata a quella del Soratte, che domina la valle del Tevere a nord di Roma. Sulla destra, una maestosa quercia secolare inquadra l’immagine al modo di una quinta scenografica. Le sponde tufacee del fiume che attraversa sinuosamente la vallata si fanno più erte e frastagliate dal punto in cui si forma una ripida cascata. L’ambiente naturale è popolato da varie figure, tra le quali si scorge un pastore con animali. In primo piano, a destra, siede a riposare un uomo con il cappello e un fagotto al fianco, mentre una coppia di viaggiatori, ripresi di spalle, prosegue il suo cammino.
L’opera appartiene al pittore romano Crescenzio Onofri, uno dei più validi allievi di Gaspard Dughet, dal quale attinse e sviluppò questo genere di paesaggi. La composizione, infatti, rinvia alle intense vedute naturali che il maestro di origine francese realizzò attorno alla metà del Seicento. E’ possibile che le piccole figure siano state eseguite da un collaboratore dell’artista, forse identificabile con il fiorentino Francesco Petrucci.
Crescenzio Onofri, Paesaggio della campagna romana
Paesaggio della campagna romana
Dipinto
XVII Sec.
Paesaggio
Artista
Cronologia
1685
Materia e tecnica
Olio su tela
Misure
cm 147 x 220
Compilatore
Alessandro Zuccari